Il 31 dicembre 2013, mentre tutti gli italiani si apprestavano a brindare per festeggiare l’ultimo giorno dell’anno, il presidente Napolitano firmava il Decreto Filiazione. Questo decreto era volto alla equiparazione dei figli nati dentro e fuori dal matrimonio. Nessuno immaginava che nel testo si celavano in poche righe anche importanti modifiche alla attuale legge sull’affidamento condiviso (legge n. 54/2006).
Viene introdotto il concetto di “residenza abituale” del minore presso uno dei due genitori, legittimando quindi ciò che ormai non doveva più esistere da otto anni.
Un paragrafo del decreto filiazione comporta anche che il genitore collocatario è obbligato a comunicare all’altro genitore l’eventuale cambiamento di residenza o domicilio entro un termine perentorio di trenta giorni dall’avvenuto cambiamento. In sostanza, il genitore non collocatario può essere tenuto all’oscuro di tutto e venire informato a giochi fatti. Il tema della residenza del minore è particolarmente delicato perché non è mai possibile stabilire con certezza se l’eventuale trasferimento è dettato da reali necessità del genitore collocatario, oppure è soltanto un modo per allontanare legalmente l’altro genitore. Questo argomento è stato approfondito recente nell’articolo sulla Riforma dell’Affido Condiviso.
Un ulteriore paragrafo rilevante del decreto filiazione riguarda le case famiglia. Infatti, viene indicato che se il minore non può essere affidato temporaneamente a nessuno dei due genitori, allora subentra l’affido familiare. E qui viene legittimato anche il business delle case famiglia, pagate dallo stato in proporzione ai minori che hanno in custodia. Poco importa se il minore avrebbe potuto essere affidato anche a famigliari non diretti (nonni, zii, etc…).
Il decreto filiazione ha inflitto un duro colpo alla bigenitorialità, vanificando gli sforzi fatti dal 1994 per la sua introduzione in Italia. Occorre ricominciare tutto daccapo, sperando che la riforma descritta da ddl 1163 riesca a passare integra l’iter parlamentare.
Un articolo dell’associazione Adiantum, raccoglie e descrive nel dettaglio tutte le modifiche introdotte dal decreto.